Prima maltratta la madre, poi si pente e riprende ad occuparsi di lei: condanna inevitabile ma pena meno severa

Fondamentale il valore riconosciuto al comportamento tenuto dall’uomo

Prima maltratta la madre, poi si pente e riprende ad occuparsi di lei: condanna inevitabile ma pena meno severa

Pena meno severa per il figlio che ha sì sottoposto a violenze e angherie la madre, ma poi si è pentito e ha ripreso ad occuparsi con amore della donna. Nessun dubbio sulla condanna per maltrattamenti in famiglia. Inevitabile, quindi, la condanna per l’uomo sotto processo, punito però solo con un anno di reclusione. A rendere meno grave la pena ha contributo il riconoscimento del suo ravvedimento. Questa visione è stata contesta dalla Procura, che ha sottolineato soprattutto che il ravvedimento si riferisce al danno criminale, e non può certo applicarsi a un’azione riparatrice dovuta, come in questo caso, per legge. Secondo la Procura, difatti, la circostanza che l’uomo sia tornato ad essere premuroso ed affettuoso nei confronti della madre, occupandosi anche della conduzione della casa, non può portare a una riduzione della pena, poiché quei comportamenti non concernono in alcun modo l’effettivo ravvedimento rispetto al reato commesso. Secondo i giudici, invece, il comportamento spontaneo ed efficace dell’uomo ha consentito alla madre di recuperare serenità ed elidere così le conseguenze dannose, psicologiche e morali, riportate.

(Cass. civ., sent. n. 34903/2021)

news più recenti

Mostra di più...