Detrazioni fiscali: vademecum per orientarsi alla luce delle ultime novità
Chiarimenti forniti tenendo presenti le innovazioni introdotte dalla ‘Legge di Bilancio 2025’

Vademecum dell’Agenzia delle Entrate (circolare numero 6 del 29 maggio 2025) per consentire ai contribuenti di orientarsi nel complesso contesto delle detrazioni fiscali, soprattutto tenendo presenti le novità introdotte dalla ‘Legge di Bilancio 2025’. Innanzitutto, come previsto alla luce dell’aggiornamento del ‘Testo unico delle imposte sui redditi’, per i contribuenti con reddito complessivo superiore a 75mila euro l’ammontare massimo delle spese ammesse in detrazione si riduce progressivamente, con un sistema di maggiore tutela per le famiglie numerose o con figli con disabilità. Per tale categoria di contribuenti, cioè con reddito complessivo superiore a 75mila euro, la fruizione delle detrazioni dipende da un meccanismo di calcolo fondato su due parametri: reddito complessivo del contribuente e numero di figli fiscalmente a carico. La norma prevede, in sostanza, una riduzione progressiva, all’aumentare del reddito, dell’ammontare massimo degli oneri e delle spese ammessi in detrazione. Per quanto concerne invece le famiglie numerose o con figli con disabilità accertata, il reddito è calcolato al netto di quello dell’abitazione principale e delle relative pertinenze. Ai fini del calcolo del massimale, inoltre, sono escluse: le spese sanitarie; le somme investite nelle ‘start-up’ e nelle piccole e medie imprese innovative; gli oneri sostenuti, per contratti stipulati fino al 31 dicembre 2024, per mutui, per premi di assicurazione sulla vita o infortuni e per il rischio di eventi calamitosi; le rate delle spese detraibili, sostenute fino al 31 dicembre 2024; gli oneri che danno diritto a detrazioni forfetarie. Da tenere presente, poi, che il nuovo tetto di spesa è stato innalzato a 1.000 euro e ad esso va applicato lo sconto fiscale per le spese scolastiche e sulla detrazione forfetaria per il mantenimento dei ‘cani guida’. A questo proposito, le spese per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado sono detraibili dall’imposta lorda nella misura del 19 per cento per un importo annuo non superiore a 1.000 euro per alunno o studente.