Legittimo il limite imposto dallo Stato ai pagamenti in contanti

Esemplare il caso riguardante la Bulgaria. Confermata la multa per una società commerciale che ha effettuato in contanti il pagamento dei dividendi

Legittimo il limite imposto dallo Stato ai pagamenti in contanti

Legittima l’applicazione, nello Stato membro dell’Unione Europea, di una sanzione amministrativa pecuniaria per la violazione della normativa nazionale che impone un limite ai pagamenti in contanti. Il caso preso in esame dai giudici europei ha riguardato in Bulgaria il contenzioso tra una società commerciale e la direzione territoriale dell’Agenzia delle Entrate. La società è stata fatta oggetto di un procedimento penale di carattere amministrativo. Ciò alla luce di una decisione adottata dall’assemblea generale, decisione che ha condotto al pagamento in contanti di dividendi per un importo superiore ai 48.000 euro e, soprattutto, superiore al limite imposto dallo Stato. Il procedimento si è concluso con una multa di circa 24.000 euro, multa che è stata contestata dalla società dinanzi alla Corte di giustizia europea. I giudici comunitari hanno però confermato la legittimità della multa, sancendo che per contrastare l’elusione e l’evasione fiscali uno Stato membro può vietare alle persone fisiche e giuridiche di effettuare un pagamento in contanti nel territorio nazionale qualora l’importo dello stesso sia pari o superiore a una soglia prefissata e imporre, a tal fine, di ricorrere a un bonifico bancario o a un versamento su un conto di pagamento, anche nel caso in cui si tratti della distribuzione di dividendi di una società, e allo stesso tempo può prevedere, come risposta a una violazione di tale divieto, un regime sanzionatorio nell’ambito del quale l’importo dell’ammenda che può essere inflitta è calcolato sulla base di una percentuale fissa applicabile all’importo totale del pagamento effettuato in contanti in modo illegittimo.

(CGE, sent. 6 ottobre 2021)  

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