Il tradimento apparente può costare l’addebito della separazione

Fondamentale però che la persona che sospetta il tradimento dia una prova dell’apparente infedeltà del partner

Il tradimento apparente può costare l’addebito della separazione

Il tradimento apparente può costare al coniuge sotto accusa l’addebito della separazione. Ma è fondamentale, però, che il partner che sostiene di essere stato tradito metta sul tavolo almeno una prova relativa alla presunta infedeltà. Proprio applicando questa prospettiva i giudici hanno respinto la richiesta avanzata da una donna e mirata a vedere attribuita al marito la colpa della rottura del loro rapporto coniugale. In sostanza, quando manca, come in questa vicenda, la prova della condotta adulterina, occorre comunque tenere presente l’evoluzione che ha subito il concetto di fedeltà coniugale che, col tempo, ha perduto la connotazione di esclusiva dedizione corporale per assumere il carattere di vicendevole lealtà, comprensiva anche della sfera sessuale, ma non ridotta ad essa. Secondo l’accezione più recente, la fedeltà coniugale è inquadrabile anche come un impegno di devozione implicante la comunione materiale e spirituale tra i coniugi, e quindi la violazione del dovere di fedeltà può avvenire, spiegano i giudici, anche in mancanza dell’adulterio, quando il contegno del coniuge si presti a verosimili sospetti di infedeltà e si traduca in condotte lesive della dignità e dell’onore dell’altro coniuge. Così si può concretizzare il cosiddetto tradimento apparente, che costituisce ingiuria grave ai danni del partner tradito e ragione di addebito della separazione coniugale. (Trib. Firenze, sent. n. 1362/2021)  

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