Il minore ha diritto di vivere nella famiglia di origine

A meno di eventi incompatibili con il suo interesse ad uno sviluppo equilibrato

Il minore ha diritto di vivere nella famiglia di origine

La valutazione dello stato di adottabilità deve essere effettuata con particolare rigore, e deve essere dichiarato solo quando siano state infruttuose tutte le altre misure previste dall’ordinamento, volte a favorire il ricongiungimento con la famiglia naturale.

La Corte d'Appello ha del tutto omesso di valutare la possibile idoneità della nonna a prendersi cura della nipote e la possibilità per la stessa di rivestire un ruolo importante anche se complementare rispetto a quello svolto dalla coppia affidataria. Sul punto, secondo la Suprema Corte, il profilo dell'importanza per la minore dell'interazione nipote-nonna, peraltro affrontato anche dalla CTU disposta in grado di appello, non sarebbe stato minimamente preso in considerazione dalla Corte d'appello, che avrebbe così disatteso il principio fondamentale sull'attenta valutazione dello stato di adottabilità.

Il diritto del minore a vivere nell'ambito della sua famiglia riveste carattere prioritario, e di conseguenza la valutazione dello stato di adottabilità deve essere valutato con particolare rigore. 

 

Così deciso da Cass. civ., sez. I, ord., 2 settembre 2021, n. 23797.

 

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