La CEDU ha respinto una procedura d’urgenza, intentata da 672 vigili del fuoco francesi, volta all’adozione di misure provvisorie contro la recente legge interna che impone l’obbligo vaccinale e prevede la sospensione dal lavoro, senza retribuzione, per chi non ha il green pass.
Si tratta delle misure adottate dalla legge francese, in modo analogo alle restrizioni imposte dal Governo italiano e relative all’esibizione delgreen passed alla sospensione dal lavoro comminata agli appartenenti ad alcune categorie di lavoratori pubblici (personale sanitario, docenti etc.) che non hanno completato il loro ciclo vaccinale (altre restrizioni sono previste per i lavoratori privati, come il divieto di accesso alle mense aziendali).
Il green pass e l’obbligo vaccinale non nuocciono ai diritti fondamentali dei ricorrenti.La CEDU con una sentenza definitiva ed inappellabile (anche nel merito) ha ritenuto il ricorso irricevibile: tali restrizioni non fanno correre agli interessatialcun rischio di danno irreparabileai loro diritti fondamentali, sì che esula dal campo di applicazione di detto art. 39. Infatti, come detto, le misuread interimsono concesse in via eccezionale solo e solo se in loro assenza l’interessato possa correre unrischio realedi danno irreparabileai propri diritti, requisito che non è stato ravvisato nella fattispecie. La CEDU, visti i numerosi casi di ricorsi e questioni trattate afferenti alla crisi sanitaria, ha anche rilasciato unanuova scheda tematica(Crisi sanitaria COVID-19) in cui si analizzano le varie restrizioni imposte per fronteggiare la pandemia (lockdown, quarantena, obiezioni al vaccino per motivi religiosi, filosofici, libere convinzioni etc.) in relazione agli artt. 5, 6,8, 9, 10,11e 1 protocollo 1 Cedu etc. cui si rinvia per ogni altro approfondimento sul tema.