Genitore accolto come rifugiato: status estendibile anche al figlio

Decisivi i riferimenti all’ottica della protezione internazionale e al mantenimento dell’unità dei nuclei familiari

Genitore accolto come rifugiato: status estendibile anche al figlio

Se al genitore è stato riconosciuto lo status di rifugiato, il Paese membro dell’Unione Europea può estendere automaticamente, a titolo derivato e a fini del mantenimento dell’unità del nucleo familiare, lo status di rifugiato anche al figlio. Questo il paletto fissato dai giudici della Corte di giustizia dell’Unione Europea, chiamati a prendere in esame il dubbio sorto in Germania e riguardante la vicenda di una donna, di nazionalità tunisina, figlia di un cittadino siriano riconosciuto come rifugiato. Alla luce della normativa europea lo status di rifugiato richiede il rispetto di due requisiti, che riguardano, da un lato, il timore di persecuzioni e, dall’altro, l’assenza di protezione contro atti di persecuzione da parte del Paese terzo di cui la persona ha la cittadinanza. Sempre la normativa europea, però, consente agli Stati membri di adottare norme più favorevoli in ordine alla determinazione dei soggetti che possono essere considerati rifugiati. E in questa ottica i giudici concludono che l’estensione automatica, a titolo derivato, dello status di rifugiato al figlio minore di una persona alla quale è stato riconosciuto tale status, indipendentemente dal fatto che tale figlio abbia o meno individualmente diritto al riconoscimento del suddetto status e anche nel caso in cui lo stesso figlio sia nato nello Stato membro ospitante, prevista dalla normativa ai fini del mantenimento dell’unità del nucleo familiare dei rifugiati, presenta un nesso con la logica della protezione internazionale. (Sentenza del 9 novembre 2021 della Corte di giustizia dell’Unione Europea)  

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