Automobilista rinvenuta morta dopo l’uscita di strada: l’assenza di guard-rail non basta per incolpare la Provincia

Respinta la richiesta di risarcimento avanzata dai familiari. Manca la prova che la donna fosse viva prima di finire fuori strada col proprio veicolo

Automobilista rinvenuta morta dopo l’uscita di strada: l’assenza di guard-rail non basta per incolpare la Provincia

Nessun addebito alla Provincia per il drammatico incidente che ha provocato la morte di una donna, finita con la propria auto fuori strada proprio nel tratto in cui mancava il guard-rail. Proprio quest’ultimo dettaglio non è sufficiente per ritenere colpevole l’ente proprietario della strada provinciale su cui si è il sinistro mortale. Respinta, di conseguenza, la richiesta risarcitoria presentata dai familiari della donna. Per i giudici è mancata una prova certa del nesso tra l’uscita di strada del veicolo e il decesso dell’automobilista. In questa ottica viene sottolineata, tra l’altro, l’assenza di segni di frenata o di altri elementi tali da far ritenere posta in essere una manovra di emergenza, e ciò, secondo i giudici, consente di presumere, con estrema verosimiglianza, una perdita di conoscenza dell’automobilista qualche istante prima dell’uscita di strada. Di conseguenza, si può affermare, secondo i giudici, che se anche fosse stato presente il guard-rail, non avrebbe comunque potuto dirsi scongiurato il rischio della morte, poiché non vi sono prove sul fatto che al momento dell’uscita di strada la donna fosse ancora in vita.

(Cass. civ., n. 29012/2021)

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